L’arte del cestaio.
Visto il successo dell’ultimo corso, tenuto qui a La Ratatouille, ne stimo preparando un altro. Presto pubblicheremo le date (nella sezione “eventi”) e le modalità di iscrizione. Con queste giornate primaverili sarà bello svolgerlo all’aperto e corredarlo di spuntini e buona cucina!
Da”Il Punto Coldiretti” : Via il segreto sulle aziende che usano ingredienti stranieri
fonte: Il Punto Coldiretti 12/5/2014
“ORA OBBLIGO ORIGINE IN ETICHETTA” Saranno finalmente resi pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per l”a produzione alimentare, dopo le proteste degli agricoltori sul Brennero e le molteplici iniziative di mobilitazione messe in campo da Coldiretti al fine di contrastare le aggressioni al Made in Italy conseguenti alla lavorazione nel nostro Paese di prodotti alimentari oggetto di importazione o di scambio intracomunitario e la successiva messa in commercio come prodotti autenticamente italiani. Lo ha annunciato il Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin che ha accolto la richiesta presentata dal presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo di togliere il “segreto di Stato” sui dati inerenti agli scambi per sostenere la ripresa economica in una situazione in cui contiene materie prime straniere circa un terzo (33 per cento) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy, all’insaputa dei consumatori ed a danno delle aziende agricole. Finora, infatti, una complessa normativa doganale ha impedito l’accessibilità dei dati senza significative ragioni legate alla tutela della riservatezza – come testimoniato dallo scandalo della carne di cavallo – provocando gravi turbative sul mercato ed ansia e preoccupazione dei consumatori, a fronte all’impossibilità di fare trasparenza sulla provenienza degli alimenti. Una mancanza di trasparenza che ha favorito anche il verificarsi di inganni a danno di prodotti simbolo del Made in Italy, con il concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina, l’olio di oliva proveniente dalla Spagna o i prosciutti provenienti dalla Germania “spacciati” per Made in Italy. A tal fine, il Ministro della salute ha disposto l’immediata costituzione di un comitato presso il Ministero della Salute composto da esperti della materia, incaricato di definire, in tempi brevi, le modalità attraverso cui saranno rese disponibili le informazioni relative alla provenienza dei prodotti agro-alimentari a soggetti che dimostrino un legittimo interesse all’utilizzo di tali dati. “Il flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall’estero attraversano le frontiere serve a riempiere barattoli, scatole e bottiglie da vendere sul mercato come Made in Italy”, denuncia il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. L’eliminazione del “segreto di Stato” – prosegue il presidente Moncalvo – sulle informazioni che attengono alla salute ed alla sicurezza di tutti i cittadini realizza, dunque, una condizione di piena legalità diretta a consentire lo sviluppo di filiere agricole tutte italiane che sono ostacolate dalla concorrenza sleale di imprese straniere e, soprattutto, nazionali, che attraverso marchi, segni distintivi e pubblicità, si appropriano illegittimamente dell’identità italiana dei prodotti agro alimentari. In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato – conclude il presidente della Coldiretti – il valore aggiunto della trasparenza e lo stop al segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero è un primo passo che va completato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti. |
Trasferte. Onda e Vento.
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La Collina del Dego
Le caratteristiche naturalistiche presenti nella Collina del Dego hanno fatto sì che questo territorio venisse riconosciuto come Sito di interesse comunitario (SIC) nell’ambito della direttiva europea “Habitat” che ha come scopo quello di salvaguardare ambienti di notevole pregio naturalistico ed ovviamente tutta la flora e fauna in esso presente .
La “Collina del Dego” rappresenta, inoltre, un anello molto importante per quello che riguarda il Sistema Ambientale delle Bormide istituito dalla provincia di Savona e dagli Enti territoriali interessati: l’estensione riguarda i 18 comuni della valle e due Parchi naturali regionali (Bric Tana e Piana Crixia) nonché aree di interesse provinciale come appunto la Collina del Dego.
Il paesaggio è collinare, caratterizzato da estesi boschi di faggio con presenze di rovere e castagno. La flora è quella tipica dell’appennino con numerose varietà di felci e fiori quali l’anemone dei boschi e il giglio martagone. La fauna è rappresentata soprattutto dai caprioli mentre più varia è l’avifauna con specie quali i picchi (picchio verde e picchio rosso maggiore), cincia, poiana e molte altre.
L’ambiente è l’ideale per escursioni a piedi o in mountain – bike ed anche a cavallo. La Collina del Dego è confinante con la Riserva naturale dell’Adelasia e si inserisce nell’Alta Via dei Monti Liguri: per cui è possibile organizzare anche trekking di più di un giorno.
Per raggiungere l’area si può percorrere il sentiero contrassegnato dal segnavia “B4” che ricopre un’antica mulattiera di collegamento tra l’abitato di Dego e la Collina.
Altri punti di accesso sono presso l’area picnic dei Fontanini e Pian dei Siri: da quest’ultimo punto parte il sentiero “B1” che in due ore e mezzo di cammino, con un percorso ad anello, attraversa tutta l’area del parco.
La nostra ospitalità.
La nostra struttura, al momento, mette a disposizione al viaggiatore stanco (come suggestiva tappa per chi va verso la Francia o la Toscana e/o altre lunghe destinazioni), a chi vuole farsi un bel fine settimana nella serenità più totale, a chi passa di qui col suo cavallo o con la sua mountain bike per uno di quei appassionanti trekking che la zona consente, a chi ama il mare ma non sopporta l’afa (la Riviera è a 30 km. i da qui) due bellissime stanze con déhor. Eccole:
Oltre alla ricca colazione, per chi vuole godersi la tranquillità fino in fondo, su richiesta, prepariamo pranzo, cena, merenda, grigliate o brunch.
I nostri dolci.
I nostri paddock.
Cronache.
Davide e Golia,