Che ne sai tu di un campo di grano?
(Eccoci!)
Niente. E infatti sperimentiamo, per la prima volta tra qualche giorno, la semina di questo cereale. Iniziamo col Trigo – una qualità che va bene per il foraggio, non diventa troppo alto e non comporta poi la lavorazione di macina per la farina.
Poi, se la cosa ci piace, l’anno prossimo vorrei cimentarmi in una selezione adatta a produrre localmente delle farine genuine dal sapore antico. Vedremo.
Il terreno è pronto; arato concimato e fresato. Appena smette di piovere seminiamo. A mano.
Chi si ricorda le illustrazioni dei libri di scuola con il contadino che getta in alto un pugno di semi prendendolo dal grembiule ripiegato a mo’ di sacco? Ecco seguiremo proprio questa tecnica, sperando di riuscire a centrare i nostri solchi e non il prato del vicino.
Il grano, la storia del seme che si sviluppa e germoglia da sotto la neve, poi diventa spiga verde e poi bionda. I racconti della bisnonna di come si lasciava nell’aia a seccare e poi si batteva per farne uscire i chicchi che poi si portavano al mulino e il tutto diventava farina e poi pane è una delle “favole” che più mi affascinavano da piccola. Cose che mi sono rimaste. Altrimenti che ci farei qui